Ho sempre fatto beneficenza senza strafare, probabilmente il coinvolgimento è cresciuto quando le persone più vicine a me sono state colpite "alle spalle" da malattie, il più delle volte con cura "sperimentale".
Questa è la premessa per dire che non si è obbligati a fare beneficenza, ma che, ogni tanto, bisognerebbe pensare che nessuno di noi è immune, che le malattie non se le cerca nessuno, ma piovono dal cielo...
E quando mi rendo conto che per qualcuno fare beneficenza è un qualcosa di superfluo mi imbestialisco, divento quasi cattiva...
Esempio: festa delle donne: l'AISM come tutti gli anni vende le gardenie per la ricerca.
Che differenza c'è per una donna tra il ricevere una mimosa e una gardenia??? Nessuna credo, anzi, la gardenia dura molto, molto di più.
Mando con facebook l'invito a comprare la gardenia : quest'anno la festa delle donne è proprio di domenica ed è proprio il giorno in cui si vendono le gardenie, a differenza di altri anni in cui l'8 marzo non era domenica! E cosa ottengo??? Che qualcuno risponde subito NO all'invito, non ci pensa nemmeno, decide che quest'anno continuerà con le mimose, "tanto la sclerosi multipla non mi tocca"... Non ho parole, davvero... E queste sono quelle persone che escono a festeggiare san valentino e che il giorno della festa della donna si divertono con gli steep-tease!!! Meditate gente, meditate...
